Congresso Nazionale FMB. Intervista a Giovanni De Lauso, presidente di Autonomia Meridionale.
Si è svolto sabato scorso 23 Novembre 2019, il IV Congresso nazionale
di FMB (Federazione Movimenti di Base) presso lo Starhotels Sterminus a Napoli.
E’ stata una occasione importante per i movimenti meridionalisti federati per
discutere e ribadire strategie vecchie e nuove che caratterizzeranno l’agenda
politica dei prossimi mesi. Ne parliamo con Giovanni De Lauso, Presidente del
Movimento identitario Autonomia Meridionale con sede a Polla e facente parte
della Federazione Movimenti di Base che fanno capo al giornalista napoletano
Sergio Angrisano il quale, è stato riconfermato segretario nazionale di FMB.
D. Lei sabato ha partecipato ai lavori del IV congresso nazionale di FMB,
quali sono le linee programmatiche che sono state approvate?
R. Si è trattato di un evento che reputo importante e decisivo per la
politica meridionalista campana e del Sud più in generale. La prima impressione
che ha avuto chi come me vi ha partecipato, è stata quella di trovarsi davanti
a un nuovo merdionalismo, non quello salottiero e fatto solo di analisi
storiche giuste, ma poco utili allo sviluppo di una strategia politica concreta
e finalizzata alla soluzione dei grandi problemi della nostra terra. Sabato si
è discusso e ci si è organizzati per fare politica attiva, per dare risposte
concrete alla causa e alle ragioni meridionali.
D. In che senso risposte concrete, può farci qualche esempio?
R. Sabato si sono tracciate le linee di una moderna posizione politica per
il meridione d’Italia, la quale non può essere garantite dalla destra,
tradizionalmente unitarista e savoiarda, nè tantomeno dalla sinistra italiana,
giacobina e, da sempre, nemica delle identità dei popoli e delle piccole Patrie
come la nostra. E’ qui che si aprono spazi di manovra politica enormi per
quanti come noi sono pronti a dare risposte alle esigenze del territorio,
mettendo da parte personalismi e peccati originali da cui si proviene, con
grande e profonda onesta intellettuale. Se oggi tanta gente del Sud vota
Salvini è anche e soprattutto perché i meridionalisti non sono stati in grado
fino a ora di occupare e dare risposte politiche ai problemi della gente del
Sud in modo unitario e unito.
D. FMB fa parte del Comitato promotore del referendum consultivo per il
referendum per la istituzione della Macro regione autonome del Sud, ci può
spiegare in breve di cosa si tratta?
R. Puntiamo a ottenere autonomia con identità, in una logica di Sud unito,
il che significa che le regioni dovranno gestire il proprio ruolo in un ambito
di responsabilità ma in assoluta equità. Il Sud deve pretendere
quello che manca, ed è tantissimo quello che manca. A tal proposito,
richiediamo un referendum consultivo, già calendarizzato in Consiglio regionale
della Campania, per la costituzione di una macroregione che comprenda Campania,
Calabria, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia e Abruzzo. È già previsto dalla
Costituzione che le Regioni possano costituire dei processi macro sui grandi
temi, come ambiente, trasporti e sanità. E questa à una via moderna rispetto
alla politica dello scontro e del piagnisteo fine a se stesso, che non ci
conviene ma che,soprattutto, non ci porta da nessuna parte.
D. E del partito unico del Sud cosa può dirci.
R. Anche questo è stato un tema importane su cui si è discusso. Si è
ulteriormente ribadito e conseguentemente deliberato che tutti i movimenti che
attualmente fanno parte della CMI (Confederazione Movimenti Identitari)
confluiranno in un unico partito, un nuovo soggetto politico nella galassia
meridionalista. Un partito che vuole caratterizzarsi per la politica del fare e
per una politica di contenuti, sui quali venire giudicato e ci auguriamo
votato. Un punto di riferimento importante, irrinunciabile, necessario per il
futuro della politica e i destini della gente del Sud.